venerdì 14 dicembre 2012

Anche l’Economist appoggia Mario Monti

 
Anche l'Economist appoggia Mario Monti
 
L’Economist si lancia a favore di Mario Monti ripercorrendo quella che è stata l’ultima convulsa settimana politica, dall’improvvisa mancanza del giusto appoggio da parte del Pdl alle dichiarazioni guerresche di Silvio Berlusconi.
LA PAURA - La discesa in campo per la sesta volta viene vista dall’Economist come una cosa tremenda che probabilmente verrà smentita dalla mancanza di appoggio interno ed estero. Le voci di un ritorno di Sua Emittenza hanno spaventato i mercati i quali sembra che si stiano mettendo a posto dopo i primi dubbi del “clownesco” -lo chiama così l’Economist, eh- Berlusconi. Nei 13 mesi del suo governo, secondo il giornale, Monti avrebbe ridato dignità al paese anche con le sue riforme significative.

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CHI VINCERA’? - Certo, niente si è risolto in maniera definitiva. L’Italia è una delle economie più deboli del vecchio Continente, ha il quarto debito pubblico ed è l’economia a maggiore rischio di recessione nella zona Euro. Negli ultimi 10 anni non vi è stata praticamente crescita ed ormai si sono rese necessarie manovre correttive che ridiano competitività alle aziende. Le dimissioni hanno procurato un brusco stop. Ora la domanda è: “chi vincerà?”
TRA VECCHIO… - Prima ipotesi: il ritorno di Berlusconi. Circostanza poco probabile sia per la forza effimera del Pdl sia per il rifiuto globale di rivederlo a Palazzo Chigi sia perché l’elettorato gli rinfaccia di aver fatto cadere il governo. Probabilmente il futuro sarà del Pd e di Pier Luigi Bersani, il quale viene descritto come un riformatore in grado di sostenere le riforme volute da Mario Monti. Ma probabilmente la sua difficoltà sarà far digerire decisioni poco di sinistra agli alleati più estremi.
… E NUOVO - E poi c’è la terza opzione. Monti potrebbe guidare un nuovo movimento centrista appoggiato da Pier Ferdinando Casini e Luca Cordero di Montezemolo. Con la candidatura del Professore, Silvio rimarrebbe da solo con una valigia in mano. Se la sua lista raccogliesse voti da sinistra e destra e riuscisse a vincere avrebbe in questo caso mano libera per provvedere alle riforme di cui ha bisogno il Paese. Il tutto grazie ad una nuova coalizione aperta anche ai fuoriusciti del Pdl. Si, è vero -conclude l’Economist- Monti non è un politico ma sicuramente è l’unica garanzia di sopravvivenza per l’Italia. So go Mario, go. (Photocredit Lapresse)
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