lunedì 31 dicembre 2012

Biografia di oggi: Pierre de Coubertin

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Pierre de Coubertin

La pace e la fratellanza dei popoli attraverso lo sport

Pierre de Coubertin
Pierre de Frédy, barone di Coubertin, meglio noto più aristocraticamente come Pierre de Coubertin, nasce a Parigi, il giorno 1 gennaio del 1863. Pedagogista e storico francese, è passato alla storia per aver riproposto, in chiave moderna, i cosiddetti Giochi Olimpici, di fatto fondandoli in tutto e per tutto, almeno nella versione nella quale sono abitualmente noti.

Sin dalle sue prime attività in ambito educativo è sempre stato tra i maggiori sostenitori di una corretta disciplina sportiva, da inserire all'interno di qualsivoglia programma pedagogico. Al suo nome è legata la famosissima frase "L'importante non è vincere ma partecipare", in realtà enunciata realmente da de Coubertin, ma appartenente al vescovo Ethelbert Talbot, da lui per l'appunto citato (lo stesso vescovo pare abbia preso la frase, riadattandola, da un filosofo greco, il quale disse: "L'importante non è vincere, ma partecipare con spirito vincente").

Nasce e cresce nell'alta nobiltà francese, quarto ed ultimo figlio della famiglia. Fino al 1880, anno del suo diploma, trascorre un'infanzia e una adolescenza felice, sia nella sua casa parigina, sia nel castello di proprietà familiare situato a Mirville, in Normandia. Qui, nella quiete della campagna, il giovane Pierre si appassiona alla vita all'aria aperta, allo sport, che ama sin da piccolissimo, e anche alle arti, come la pittura e la musica. È un ottimo studente e consegue il diploma dai Gesuiti.

Inoltre, suona molto bene il pianoforte e coltiverà questo talento musicale anche in età adulta, nonostante gli impegni di lavoro. Alla fine del periodo scolastico, nel 1880 sceglie studi politici, anziché la carriera militare. Studia legge nella capitale francese ma, dal 1883 fino al 1890, si dedica perlopiù ad attività legate ai problemi sociali della Francia, riflettendo su una vera riforma dell'educazione in una chiave pedagogica moderna.

La data di svolta è il 23 giugno del 1894, quando alla Sorbona di Parigi, annuncia per la prima volta l'idea di recuperare gli antichi Giochi Olimpici. È un vero e proprio congresso quello organizzato da de Coubertin, il quale si fa portavoce dell'istituzione del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), del quale assume il segretariato generale. Come Presidente, per legare anche dal punto di vista simbolico i nascenti giochi a quelli che furono propri del periodo ellenico antico, viene nominato il greco Demetrius Vikelas. D'altronde, una delle decisioni assunte durante il congresso è che la prima Olimpiade moderna si sarebbe svolta in Grecia, ad Atene.

I primi Giochi Olimpici si tengono nel 1896. Nel frattempo Pier de Coubertin, nel 1895, sposa Marie Rotham, che gli dà un figlio esattamente l'anno dopo.

Nel 1897, ormai impegnatissimo in diversi viaggi tanto in USA che in Inghilterra, il barone francese tiene il primo vero e proprio congresso olimpico, a Le Havre, da lui presieduto. I giochi dell'anno prima sono stati un grande successo e l'idea, non solo del francese, è quella di replicarli ogni quattro anni.

Nel 1900 però, a Parigi, l'evento delle Olimpiadi viene posto in secondo piano, assorbito dalla Fiera Internazionale. La stessa cosa accade quattro anni dopo, a St. Louis. A consolare de Coubertin, è la nascita della sua secondogenita, Renée, nel 1902.

Un momento di svolta si ha con le Olimpiadi estive del 1906, che suscitano grande interesse. Da questo momento e fino al 1912, il nobile francese si batte in tutto il mondo per diffondere idee sportive moderne, come quella di associazioni atletiche per lavoratori. Inoltre aggiunge ai Giochi, particolari molto importanti dal punto di vista simbolico, come i famosi 5 cerchi e il giuramento olimpico prima dell'inizio delle attività sportive vere e proprie.

A Stoccolma, sempre nel 1912, in occasione delle Olimpiadi, De Coubertin lancia la disciplina del pentathlon moderno, da lui effettivamente inventata. Nel 1915 trasferisce il Comitato Olimpico a Losanna e mantiene la presidenza fino ai Giochi del 1924 di Parigi, che si rivelano un successo senza precedenti, nulla a che vedere con i precedenti datati 1900.

A succedere alla sua presidenza è il belga Henri de Baillet-Latour. Tuttavia il francese resta presidente onorario del CIO e, soprattutto, fonda l'Unione Pedagogica Universale.

Dal 1926 al 1927 trova concretizzazione un altro interesse della sua poliedrica vita: il barone francese pubblica la sua opera di storia universale, concentrata in quattro volumi.

Ritiratosi a vita privata in Svizzera, dedica tutte le sue ultime energie, anche economiche, per diffondere le proprie idee sportive e pedagogiche.

Durante una passeggiata, Pierre de Coubertin viene colto da un infarto e muore a Ginevra, il 2 settembre del 1937. Sepolto a Losanna, il suo cuore viene successivamente seppellito a parte, in un monumento vicino alle rovine dell'antica Olimpia, in Grecia.

ultimo aggiornamento: 23/11/2011


 

Oggi, martedì 1 gennaio 2013 • S. Maria Madre di Dio

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domenica 30 dicembre 2012

Biografia di oggi: Anthony Hopkins

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Anthony Hopkins

Classe cannibalesca

Anthony Hopkins
Philip Anthony Hopkins è nato il 31 dicembre 1937 a Port Talbot, nella contea di West Glamorgan (Galles), figlio unico di Richard Arthur e Muriel.
Sanguigno di natura, straordinariamente controllato quando occorre: sempre bravissimo. Un veterano che ha conquistato il mondo con la sua interpretazione di uno psicanalista cannibale.
Gallese fino in fondo, nel bene e nel male. Di un'intelligenza addirittura feroce, irrobustita da una determinazione d'acciaio che gli fa affrontare il cinema a testa bassa. Piegandosi forse. Ma mai spezzandosi. Ed è lunatico.

Meglio stargli alla larga quando fa i conti con se stesso schiumando rabbia
solitaria per poi ammettere d'aver commesso un errore. Perche' anche i gallesi possono sbagliare: Anthony Hopkins se n'e' accorto 25 anni fa, quando dovette scegliere se continuare a suicidarsi con l'alcol o mollare il colpo. Ha buttato la bottiglia e ha salvato in extremis la carriera.
Se non lo avesse fatto ci saremmo persi, nel 1991, lo spettacolo del morsicatore seriale Hannibal Lecter: come lui geniale, umorale, vulnerabile. Hopkins ha scelto di diventare attore per reazione: gli era bastato e avanzato fare il bambino "deficiente, pidocchioso e asociale" sono parole sue - ai tempi della Cowbridge Grammar School. Occorrevano attributi gallesi per diventare grande, e il palco sarebbe stato meglio di una seduta dall'analista.
Allora frequenta il Welsh College of Music and Drama di Cardiff, nel 1961 si aggiudica una borsa di studio per la Royal Academy of Dramatic Art di Londra, nel 1963 entra nel Phoenix Teather, a Leicester, e nel 1965 raccoglie i meritati applausi all'Old Vic londinese.

Il battesimo del grande schermo arriva nel 1968, quando ne "Il leone d'inverno" indossa i panni di Riccardo Plantageneto.
Poi alterna poco cinema (ricordiamo "The elephant man", 1980, di David Lynch e "Il Bounty", 1984) e tanti telefilm, sino al botto con "Il silenzio degli innocenti". L'improvvisa, cannibalesca notorieta' è una salutare sferzata che gli fa dare il meglio di se' in pellicole dalle suggestioni viscontiane ("Casa Howard", 1992; "Quel che resta del giorno", 1993) e nei film biografici ("Nixon", 1995; "Surviving Ricasso", 1996).
Come non citare alcuni suoi blitz spettacolari: da "La maschera di Zorro" (1998) a "Mission:Impossible 2" (2000). Distrazioni? No, allenamenti per non trovarsi impreparato al nuovo appuntamento fiorentino con Hannibal, the Cannibal del 2000.

Dello stesso anno è anche "Titus", rappresentazione cinematografica della commedia "Tito Andronico" di Shakespeare; del 2001 "Cuori in Atlandide" che riscuote un discreto successo e "The Devil and Daniel Webster", mai uscito nelle sale, prima per mancanza di fondi per completarlo, dopo perchè diventato prova in una causa giuridica.

Anche il 2002 vede Hopkins alla ribalta; escono "Bad Company - Protocollo Praga", film d'azione che lo vede nel ruolo di un'agente della CIA, impegnato nel recupero di un ordigno nucleare e "Red Dragon", primo film della trilogia che ha per protagonista lo psichiatra antropofago piu' famoso della storia del cinema.

Anche se Hopkins deve l'Oscar alla sua interpretazione di Hannibal ne "Il silenzio degli innocenti", dichiara: "Per favore, andate pure a vedere "Red Dragon", ma non chiamatemi Hannibal Lecter. In comune abbiamo pochissimo: lui ama il sangue come Dracula, io i miei due pianoforti, lui e' estremamente intelligente, io sono un ex ragazzo di campagna, che predilige guardare le stelle con il mio prezioso telescopio, suonare i preludi di Chopin, passeggiare da solo in riva al Pacifico".

Dobbiamo attendere la fine del 2003 per poter vedere "La macchia umana" (The Human Stain), pellicola che lo vede accanto alla bellissima e bravissima Nicole Kidman; qui Hopkins interpreta il professor Coleman Silk, che allontanato dall'incarico per un'insulsa accusa di razzismo, si lega a Faunia (la Kidman), giovane donna delle pulizie segnata da una tragica esperienza. Solo a lei sapra' rivelare il suo segreto.

Anthony Hopkins non può proprio star fermo; il 2004 lo vedrà protagonista di "Proof" nella parte di un matematico che ha per figlia Gwyneth Paltrow e prendere parte al colossal "Alexander" (Oliver Stone), uno dei film piu' attesi della prossima stagione.

Il 12 aprile del 2000 ha ottenuto la cittadinanza statunitense ma gli è stato consentito di mantenere i titoli di Cavaliere britannico e di Sir.
Dopo essersi sposato nel 1968 con Petronella Barker (dalla quale ha avuto una figlia, Abigail) è nuovamente convolato a nozze nel 1973 con Jennifer Ann Lynton. Nel 2002 ha divorziato dalla Lynton per sposare nel marzo 2003 l'antiquaria Stella Arroyave.

Testo originale a cura di Erika Mori
ultimo aggiornamento: 12/04/2004

 

Oggi, lunedì 31 dicembre 2012 • S. Silvestro, S. Bice, S. Miranda, S. Getulio

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